La Civiltà del Sorriso e Sepulveda

Il MIUMOR – Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte e l’Amministrazione comunale di Tolentino, nel giorno della sua scomparsa, ricordano lo scrittore Luis Sepulveda.

All’interno del volume “La Civiltà del Sorriso”, edito nel 2001, a cura di Antonio Mele – Melanton, il giornalista della Rai Mimmo Liguoro, insieme a Massimiliano Melilli, ha riportato alcune interessantissime conversazioni sull’umorismo nell’arte con alcuni artisti e Premi Nobel. Tra questi, oltre a Margherita Hack , Josè Saramago, Beppe Barra, Achille Bonito Oliva, Moni Ovadia, Vauro, vengono dedicate sei pagine alla conversazione con lo scrittore, regista cileno Luis Sepulveda che ha dialogato con Liguoro sull’arte come impegno civile.

In una sorta di chiacchierata, Sepulveda fa molti riferimenti al suo Cile e alle vicende storiche che lo hanno visto protagonista, è stato anche guardia del corpo di Salvador Allende, prigioniero politico, esule in Europa e nel contempo traccia la sua personale idea di lettura dell’arte e in particolare dell’arte più popolare, dei graffiti, dell’arte di strada, dell’arte figurativa e umoristica, specie del latino-america. Conclude il suo intervento affermando che” …Così, proprio perché gli artisti del Novecento pensano che la pittura non debba soltanto suscitare sensazioni, ma contribuire a porre interrogativi in ogni uomo, nasce il bisogno di dipingere in modo spontaneo, per stimolare l’osservatore a compiere un lavoro di immaginazione e di denuncia, di reale comprensione”.

Contenuto inserito il 16/04/2020
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