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Il Sindaco e la Giunta della Città di Tolentino chiedono la riapertura degli esercizi chiusi già a partire dal prossimo 7 aprile
Come annunciato il Sindaco e la Giunta hanno elaborato all’unanimità una delibera con la quale chiedono la riapertura di tutte le attività commerciali, artigianali, sportive e di servizi ingiustamente penalizzate dai provvedimenti governativi di contenimento del covid-19.
Il documento richiama le precedenti delibere dell’aprile dello scorso anno riguardanti la richiesta di riapertura dei nidi per l’infanzia e delle attività di estetista.
Infatti è stato rilevato che il perdurare di una situazione di diniego delle aperture, seppur monitorate e controllate, di tutte quelle attività e/o servizi non facenti capo alla grande distribuzione, ma a quella media e piccola ovvero a tutte quelle attività che da decenni contraddistinguono e caratterizzano il nostro commercio, soprattutto nei centri storici.
Purtroppo a distanza di circa un anno da quei funesti periodi l’incidenza del covid non è stata sicuramente modificata o ridotta dalla chiusura di tutte queste attività, dal momento che, nella attuale terza ondata, si è verificato il picco più alto dei contagi, nonostante la chiusura delle stesse.
Pertanto va ritenuta assolutamente non determinante, ai fini dell’incidenza del covid-19 la chiusura forzata delle suddette attività (ristoratori, abbigliamento, estetiste, parrucchieri, orafi, palestre, piscine, ecc.).
Il Sindaco e la Giunta, con voti favorevoli unanimi, chiede con forza che venga concessa dal 7 aprile, subito dopo il periodo pasquale, la possibilità della riapertura di tutte le attività artigianali, commerciali, di servizi e sportive affinché le innumerevoli partite iva, straordinariamente provate sia economicamente sia moralmente dai DPCM di chiusura, non esalino l’ultimo respiro, creando un danno al sistema paese irrimediabile sia sotto il profilo economico che occupazionale.
Inoltre si precisa che quanto decisamente e incontrovertibilmente sostenuto con questo atto è condiviso da tutte le organizzazioni di categoria dei vari settori che pure stanno inviando richieste in tal senso alle autorità competenti.
Infine si ribadisce che questo accorato appello da parte dei sindaci, in qualità di rappresentanti del territorio, alla più alte istituzioni rappresenta l’ultima chance per tendere una mano a chi ormai ha terminato pazienza e speranza, non vedendo arrivare neanche i ristori più volte promessi o annunciati (tra l’altro, non per tutte le categorie) prima che i rappresentanti di tutte le attività sopra descritte scendano in piazza per manifestazioni sicuramente meno serene.