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A Tolentino il Ser.Mi.T ricorda Carlo Urbani con il giornalista Varagona
Quest’anno il Ser.Mi.T (Servizio Missionario Tolentino) compie 30 anni di volontariato, nato da un’iniziativa di don Rino Ramaccioni e di Maria Antonietta Bartolozzi, inizialmente per sostenere i missionari in alcuni Paesi, specialmente in Africa, in India ed in Brasile; poi, negli anni, il sostegno è stato portato anche in Italia e nella nostra città per sostenere chi aveva difficoltà ad arrivare a fine mese: ora il Sermit è attivo, all’estero, attraverso le adozioni a distanza, ed in città attraverso i servizi erogati, come i pacchi alimentari od il Centro di Ascolto.
E dopo l’incontro con il fondatore della Comunità di Capodarco di Fermo, mons. Vinicio Albanesi, il Ser.Mi.T., con il patrocinio del comune di Tolentino, propone alla città, giovedì 5 ottobre alle ore 21.00 al Politeama, un incontro con il giornalista Vincenzo Varagona, presidente nazionale dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana), che racconta ‘L’eredità di Carlo Urbani’, a cui interverranno anche il sindaco Mauro Sclavi, il priore della Provincia Agostiniana in Italia, padre Giustino Casciano, ed Andrea Mosca, a 20 anni dalla sua morte e dalla nascita dell’Associazione Italiana Carlo Urbani (AICU).
Nel libro Varagona racconta Carlo Urbani attraverso le parole di coloro che lo hanno conosciuto direttamente come ‘amici colleghi e conoscenti… arrivando a tanti cuori anche in modo inaspettato’.
Nel libro sono presenti anche testimonianze di persone che sono rimaste affascinate dalla figura di Carlo, dal suo esempio, pur non avendolo conosciuto direttamente: “Tante storie sono nate in questo modo imprevedibile. Non ci stancheremo mai di raccontare la figura del medico di Castelplanio perchè è incredibile vedere come gli occhi dei ragazzi si illuminano, si riempiano di energia quando entrano in contatto con la sua testimonianza. Sono attratti dall’esempio di un uomo che ha avuto il coraggio di inseguire i suoi sogni”.
L’incontro con l’autore del libro vuole raccontare non l’eroe, ma l’uomo, il medico, il padre di famiglia, l’amico che ha semplicemente travalicato i confini di casa propria per vivere al servizio della medicina e della persona umana. Medicina, cura, umanità, missione sono le parole chiave che sintetizzano l’esperienza di vita di Carlo Urbani.
Grazie al suo esempio fu scoperta la Sars e fu avviata la ricerca su di essa e le cure per sradicarla: fu lo stesso dott. Urbani a donare i suoi tessuti polmonari perché fossero analizzati a questo scopo. Il libro dimostra come ancora oggi dopo 20 anni dalla sua morte, l’eredità di Carlo Urbani sia ancora viva, il suo nome sia ancora presente ed un’associazione (AICU) porta avanti progetti per ricordarlo e soprattutto per vivere come lui la vocazione al bene, alla vita, alla salvaguardia della salute.