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Presentazione del libro di Andrea Mosca “Tolentino via vai”
Venerdì 17 giugno, alle ore 21.15, il Politeama a Tolentino ospita la presentazione dell’ultimo libro scritto da Andrea Mosca “Tolentino Via Vai”.
Interverranno la Presidente dell’Accademia Filelfica Isabella Tonnarelli che ha anche curato la prefazione della pubblicazione e il giornalista Luca Romagnoli che dialogheranno con l’autore.
Questa nuova fatica letteraria è dedicata ad approfondire l’odonomastica del centro storico di Tolentino che è stata pubblicata da Anonima Compagnie Indipendenti con il patrocinio del Comune di Tolentino e dell’Accademia Filelfica di Scienze Lettere ed Arti. Idea grafica della copertina Giorgio Leggi, progetto grafico e impaginazione Stefano Leonangeli.
L’odonomastica si occupa dello studio dei nomi di tutte le aree del centro abitato dal punto di vista storico-linguistico. Andrea Mosca, medico, dopo le pubblicazioni dedicate alla storia dello Sci Club e delle radio libere di Tolentino, in questo nuovo libro ci ricorda quanto i nomi delle strade siano parte integrante della storia, della cultura, della tradizione della comunità tolentinate. In questa prima parte, attraverso la suddivisione nei quattro quartieri medioevali del centro storico ci consente di conoscere la storia di tutti coloro a cui sono intitolati 1 corso, oltre 200 vie, 23 viali, 18 vicoli, 17 traverse, 21 piazze, 7 piazzali, 7 larghi, 2 gallerie, 1 viadotto e 2 parchi.
Mosca, con dovizia di particolari e specifici approfondimenti consente al lettore di fare un vero e proprio viaggio nella storia cittadina e nazionale, presentandoci i tanti personaggi a cui sono state intitolate vie e piazze e soprattutto evidenziando i grandi meriti che alcuni di essi hanno per aver migliorato e fatto prosperare la città e ovviamente la nazione.
Fortunatamente anche a Tolentino, in questi ultimi anni è prevalso – come scrive lo stesso Mosca – un atteggiamento conservativo quasi a tutela della storia cittadina ribadendo il concetto che “gli odonimi sono parte integrante della storia, della cultura, della tradizione di una comunità e come tali non possono essere cancellati con un colpo di spugna”. “Ogni nome era un brano di vita – scrive Gramsci – era il ricordo di un monumento di vita collettiva” che ancora oggi ci consentono di approfondire importanti pagine di storia cittadina.